Incidente di volo a Viterbo

Una fratellanza d’armi che in molte occasioni della nostra storia militare ha visto fianco a fianco Bersaglieri e Cavalieri ha accomunato il tragico destino di Giangiacomo Calligaris, generale comandante l’Aviazione dell’Esercito ma sempre giovane Bersagliere, e il suo subalterno tenente Paolo Lozzi, nato in Cavalleria. L’elicottero su cui il comandante aveva al suo fianco il giovane ufficiale si è schiantato lo scorso 23 gennaio tra Viterbo e Tuscania. La notizia ha sconvolto quanti conoscevano la generosità del generale Calligaris e l’entusiasmo del tenente Lozzi. Imponente la presenza di autorità, commilitoni, amici e familiari ai funerali. Così il tenente Valerio Di Domenico con i suoi colleghi di corso ha ricordato Paolo Lozzi, ora promosso capitano.


Ciao Paolo,

pensando a te, non ci abbiamo messo troppo a capire che è col sorriso che avresti voluto essere ricordato, pensando a quei momenti che ci hanno fatto sentire più vivi, una banda di fratelli piuttosto che semplici colleghi. E allora abbiamo raccolto un paio di ricordi, di quante ne abbiamo combinate insieme, di risate di gusto, per tenerti vivo tra noi che probabilmente ancora non siamo capaci di dirti ciao… e probabilmente non lo saremo mai. Sei sempre stato un brillante, mai da parte, sempre protagonista. Un Vincente. Dell’avventura iniziata nel 2007 ognuno torna ai momenti passati insieme, all’ansia per entrare in Accademia, al tirocinio, a quegli esami sempre con poco tempo e troppe cose da fare. E quella testata che hai dato appendendoti alla sbarra per le trazioni, te la ricordi vero? Solo tu potevi riuscirci, tanto che abbiamo pensato: ma da dove sei saltato fuori? E poi quei momenti in cui ti faceva male la testa se ridevi troppo di gusto ma uno come te non poteva rimanere indietro: sempre tra i primi, sempre a dimostrare quanto valevi.. e che da buon vincente ci facevi piangere dalle risate quando diventavi rosso fino a scoppiare, nelle tue rare sconfitte. Dicevi sempre: a me non da fastidio niente… e in realtà lo sapevamo che eri intollerante a tutto, ma faceva parte di te, di quella persona a cui abbiamo voluto davvero un gran bene. Ti abbiamo conosciuto aspirante e impaziente ufficiale, ti abbiamo stimato da cavaliere, ti abbiamo sopportato da tifoso sfegatato, ti abbiamo amato da cuoco e ballerino di salsa… Abbiamo avuto l’onore e la fortuna di averti vicino come un fratello nei momenti più difficili che ci siamo trovati davanti. E infine, non abbiamo potuto che ammirarti da pilota. Eri il migliore di noi e ci coinvolgevi tutti col tuo entusiasmo. “Oltre il Sole” avevi fatto scrivere dentro il tuo primo basco, quando eri un allievo un po’ goffo ma pieno di grinta. E quando hai messo quello azzurro, hai sorriso di cuore sapendo di esserci arrivato, al tuo sole. Te ne sei andato facendo la cosa che hai desiderato tanto, ne conoscevi il rischio e probabilmente è proprio questo, tra le altre cose, che te la faceva amare tanto. Siamo qui intorno a te a dirti semplicemente arrivederci, a dirti che non ti lasciamo scappar via, che ognuno di noi ti porterà con sé e che, in ogni momento, cercheremo di avvicinarci a te, indossando le nostre divise e le nostre, la tua, tuta di volo, per ridere ancora insieme, per parlare della tua mitica Lazio. Ancora una volta ci ritroviamo a tremare insieme.
PAOLO NON TI LASCEREMO MAI ANDARE VIA.
CON ORGOGLIO, I TUOI PARI, UNA ACIES.

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